| report di viaggio

di Nicola Miani

Sono passati 11 anni dall’ultima volta che sono stato in questa terra spettacolare, e nonostante la difficile situazione economica, ho deciso che dovevo tornarci.
La decisione di rivoluzionare la mia attività con l’avvio del nuovo negozio non ha aiutato nella logistica, e a fine Febbraio è risultato già tardi per la prenotazione della nave.

Il periodo che avevo scelto, con una tratta in mezza stagione non risulta disponibile e mi devo adattare, sia come data, che tipologia cabina, riesco a trovare posto ma mi costerà più del previsto. 3600€ (in tre cabina quadrupla con bagno)

Venerdì 19 Luglio – nuvoloso/velato
E’ da poco passato mezzogiorno, tutto il previsto dovrebbe essere stato caricato, partiamo in direzione Tarvisio, Villach, Salisburgo, preferisco questo itinerario rispetto al Brennero, ci sono meno pendenze e meno probabilità di trovarmi incastrato dietro ai camion senza riuscire a superarli vista l’esuberante potenza del mio Scam.
Naturalmente non poteva mancare la prima di una lunga serie di, diciamo “anomalie”, si mette a lampeggiare la spia, avaria motore, poi dopo un po’ smette… spero che se proprio si deve rompere qualcosa lo faccia in Islanda, perdere il traghetto sarebbe una sfiga notevole.
Essendo un mezzo patente C devo usare il GoBox e attraversare l’Austria mi costerà circa 60 euro…
Alle 20 ci fermiamo per la notte in un area di servizio poco dopo Monaco.

Sabato 20 Luglio – sole/qualche nuvola
Ci svegliamo presto e alle 8.00 riprendiamo l’autostrada Tedesca in direzione Nord, il traffico è scorrevole e intorno alle 20 ci fermiamo a Luneburgo, poco prima di Amburgo, nell’area di sosta con CS gratuito troviamo un eccentrico camperista che viaggia in compagnia di uno scheletro munito di parrucca sul sedile del passeggero.

Domenica 21 luglio – sole
Alle 8.00 siamo di nuovo in partenza, troviamo un po’ di rallentamenti intorno ad Amburgo, entriamo in Danimarca e intorno alle 17.00, arriviamo a Lonstrup dove c’è un faro quasi completamente sommerso dalle dune in lento movimento (N57.449042 E9.776266) la nebbiolina serale ci permette di fare diverse foto suggestive.
Passiamo la serata in zona e visto che non si può campeggiare nei pressi del faro per dormire andiamo all’area di servizio di Hirtshals.

Lunedi 22 luglio – sole/nebbia mattutina
Alle 9.00, visto che siamo in anticipo sulla tabella di marcia torniamo al faro, passiamo la giornata in zona arrampicandoci su e giù dalle dune e per la sera torniamo all’area di servizio di Hirtshals.

Martedì 23 luglio – sole
Ci alziamo alla solita ora, colazione e prepariamo lo zaino per i due giorni di nave che ci aspettano, Francesca non è molto entusiasta all’idea… Ci avviamo al porto, la nave è in ritardo e ci fanno sostare nella spiaggia, che averlo saputo prima è un ottimo posto per sostare la notte prima del’imbarco, alle 13.00 la nave molla gli ormeggi.

Mercoledì 24 Luglio – sole/nebbia
La navigazione è tranquilla c’è il sole e le temperature sono insolitamente miti, solo all’arrivo delle Faeroe finiamo in un banco di nebbia che ci limita la vista

Giovedì 25 Luglio – nuvolo/pioviggine poi sole
La nave, attracca a Seydisfjordur nell’orario previsto, Alle 11.30 abbiamo fatto dogana, ci dirigiamo subito in direzione Egilsstaòir.
L’accoglienza è tipicamente Islandese umida e piena di nubi, ma dopo un po’ di salita ci sorprende con un sole decisamente poco tipico.
Alla prima piazzola con annessa cascata il pullman turistico SUNSHINE che era sceso dalla nave con noi ma che ci aveva già bellamente fumato, scarica un gruppo di cariatidi che con velocità ammirevole per l’età media dei passeggeri si sparpaglia e si prodiga a fotografare, acqua, sassi e fiori. Per non essere da meno ci fermiamo alla successiva ma senza cascata e per vanità sottoliniamo che il SUNSCHINE quella cunetta non poteva farla o sbatteva lo sbalzo.


Raggiungiamo letteralmente l’intero carico della nave a Egilsstaòir dove tutti si sono riversati a fare la spesa visto il limite dei 3K di cibo a testa importabili legalmente. Limite che consigliamo ai futuri viaggiatori di circuire armando la disgraziata moglie/compagna di borse frigo sotto copertura piene di roba , facendola uscire a piedi e quindi evitando la dogana. Alla domanda scettica al guidatore del doganiere “lei viaggia da solo?” rispondere che la moglie e l’eventuale prole sono già oltre il cancello. Sopportare lo sguardo da “perchè diavolo gliel’hai fatta fare a piedi invece di farli salire con te?” con la nonchalance con cui l’ha fatto il sottoscritto. Sempre come consiglio diciamo che sembrerà impossibile ma quello di Egilsstaòir. è il supermercato più bello e fornito dell’isola è bene approfittarne.

Percorriamo la N1 verso sud ovest fino a raggiungere verso sera la laguna degli Iceberg, il sole serale e il fatto che i giri turistici son finiti rende tutto più tranquillo e rilassato e ci permette di fotografare le foche in mezzo agli Iceberg vicinissime alla riva, per la notte ci accampiamo poco più avanti ai piedi del ghiacciaio presso un’altra laguna in attesa del tramonto. N64.01400° W016.37201°

Venerdì 26 Luglio – sole
Ci dirigiamo al parco dello Skaftafell dove saliamo fino alle famose cascate di Skogafoss il tempo è splendido e le temperature elevate, ho fatto il percorso a torso nudo e nei pressi della cascata abbiamo immerso i piedi nell’acqua fredda del torrente.

Il pomeriggio proseguiamo verso sud ovest.


Lungo la strada, come al solito, non ascolto il navigatore e presi alla sprovvista dalla presenza di una rotonda sbagliamo l’uscita. Nell’inversione di marcia passiamo in un aera di servizio dove Stefano (modulidea) ci avvista, io naturalmente non lo vedo e continuiamo la nostra strada… mi telefona, e così faccio di nuovo inversione. Ci diamo appuntamento per il campo serale in una distesa di sabbia nera qualche Km prima delle scogliere. N63.50893° W018.73040°


Visto la giornata calda e soleggiata decidiamo di andare a Vik per vedere le scogliere con il sole, visto che la volta precedente le avevamo viste con la pioggia, ci va bene nella nuova piazzola turistica ma appena saliamo più in alto verso il parcheggio originario, ci troviamo immersi nella nebbia, forse è per questo che l’hanno spostato sembra che li sia una situazione standard, qui incontriamo solo un bird watcher selvatico italiano perso nel caigo. (nebbia per i non veneti)

Ci accampiamo nella distesa di sabbia lavica con Stefano, la sera è fresca ma si sta bene seduti fuori a contemplare il panorama, dopo cena gita fuori porta a piedi ad un vecchio rifugio di emergenza con tanto di scatolame di tonno e muschio… anche sulle brande.

Sabato 27 Luglio – sole
Visto che le previsioni danno bel tempo azzero tutte le rotte pianificate a casa e ci avviamo verso il Landmannalaugar il paesaggio lungo la pista è fantastico con il sole è uno spettacolo completamente diverso dalla volta precedente fatto con la pioggia e le nuvole basse,

lungo la pista mi resta in mano il pomolo del cambio, era già successo un paio di anni fa e come allora lo riparo con la pasta di resina, un altro paio di anni dovrebbe durare…

Ci accampiamo al campeggio del Landmannalaugar dove avevamo appuntamento con Stefano, visto che la pista seguita da noi l’aveva già fatta, tenta altre alternative ma i guadi troppo profondi per lui gli impediscono di raggiungerci, ci teniamo in contatto ma le nostre strade si dividono.
L’idea era di fare il bagno nelle pozze, ma leggendo che non è vietato ma sconsigliato per via di rischi sanitari dovuti alle larve trasmesse dai paperotti locali e vista la fanghiglia, le alghe e non ultimo l’affollamento, mi passa la voglia.

Domenica 28 Luglio – sole/ventilato, poi nuvolo temporale
Discesa da Landmannalaugar verso nord ovest. Ancora tante foto. raggiungiamo le cascate di Gulfoss è nuvoloso e pioviggina, come la volta precedente, quando entriamo nello shop comincia lo scaravasso, moglie e figlia mi mandano a prendere il camper che naturalmente è nel parcheggio di sotto, mi faccio il prelavaggio, poi puntiamo a Geyser ma la nebbia e pioggia ci impediscono la visita, girovaghiamo un po’ prima di trovare un campeggio dove ci laviamo i capelli in camper visto che sembra che la doccia in molti campeggi non sia considerata essenziale.

Lunedì 29 Luglio – variabile/soleggiato
Torniamo a Geyser è tornato il bel tempo e questa volta riusciamo a fare diverse foto, poi torniamo indietro verso Pinvellir, deludente il giro turistico, la zona è stata attrezzata per la visita banalizzando lo spettacolo della natura, troviamo comunque un altro anfratto dove infilarsi lontano dalla massa.

Ci dirigiamo verso Reykjavik in un grande centro commerciale e spesa presso il discount del porcello rosa decisamente scarso come qualità e quantità delle merci, pernottiamo alla periferia di Reykjavik lungo ad una pista secondaria estremamente dura e ciottolosa con le uova in mano per evitare una frittata prematura.

Martedì 30 Luglio – sole/vento
Visita a Reykjavik, mi rendo conto di aver perso un bullone e dado dell’angolare del paraurti anteriore, troviamo un ferramenta e ne compero uno. Passeggiamo per il centro per pranzo panini al bar con wifi e dolcetti in pasticceria locale, non è quella siciliana, ma per essere dei nordici… buona


Nel pomeriggi ci trasferiamo nella valle di kaldidalur a nord di Reykjavik, il Webasto si mette a fare dei rumori che sembra si stia spaccando tutto lo spegniamo, dopo un pò si riprova ad accenderlo e sembra tutto normale ma poi ricomincia… decidiamo di usarlo solo per l’acqua calda facendolo lavorare solo pochi minuti sperando per il meglio.
Avvistiamo una cascata da lontano, visto che le vecchie piste che si avvicinavano sono chiuse e raggiungiamo la base del ghiacciaio Langiokull dove sostano tre Man Cat 8×8 per i tour sullo stesso.


Continuiamo il nostro percorso con le uova ancora in mano, almeno erano buone, e per la notte sostiamo alla fine della F550 in una piazzola in mezzo agli arbusti sferzati dal vento.

Mercoledì 31 Luglio – Vento forte/nuvoloso poi sole/vento forte


Saliamo verso i fiordi a nord ovest visitiamo le cascate di Hraunfossar sotto un vento micidiale poco più avanti ci sono delle fumarole che in zona vengono sfruttate per scaldare le serre dove si coltiva frutta e verdura. ci fermiamo in un supermarket presso un distributore molto fornito per gli standard locali, ultimo avamposto prima dei fiordi,

pernottiamo su un fiordo in un modesto campeggio ma fornito di “iacuzzi” all’aperto con il termometro che segna 45°, nonostante il vento forte io e Francesca decidiamo di immergerci, Eleonora passa, per i suoi standard 35°, scotta.
Il cane dei padroni con cui ho fatto amicizia, mi porta i sassi dentro la vasca e mi guarda con aria supplichevole in attesa che li lanci.
Uscire dalla vasca, nonostante il vento, dopo tale lessata non è un problema non serve neppure l’asciugamano.

Giovedì 1 Agosto – sole sole/ventilato
Proseguiamo nella parte sud dei fiordi sostiamo per il pranzo a base di patate lesse e banane intinte nella nutella sotto ad una cascata, la qualità della cucina Miani è sempre di alto livello!

Vediamo delle spiagge bianche e verso sera arriviamo nella parte più a ovest nei pressi del faro dove avvistiamo, ed Eleonora fotografa senza ritegno, i Puffin a pochi cm da noi: finiranno subito come salvaschermo del PC. Ci accampiamo poco prima nell’area di campeggio gratuita in una bellissima e un pò ventosa serata.

Venerdì 2 Agosto – sole/ventilato
Raggiungiamo, poco più a nord, la cascata di Dynjandi con un sole splendido, poco publicizzata ma a nostro avviso la più bella d’islanda.

Comincia l’inversione di rotta e per non fare la stessa strada tagliamo per la F66 a differenza degli altri pistoni è più fuoristradistica e stretta in alcuni punti, con un camion anche se piccolo non la consiglierei specie se piove, ci sono un paio di tornanti con pendenza laterale notevole da percorrere senza fermarsi a rischio ribaltamento, almeno il rischio è verso monte nel fossato laterale e non verso il burrone! Avvistiamo i cavalli al galoppo e sostiamo per la notte poco fuori dalla pista su una piazzola.

In precedenza abbiamo usufruito di un autolavaggio ma in zona non se ne trovano , perciò, ci si arrangia con il torrente

Sabato 3 Agosto – nuvoloso/variabile
E’ nuvoloso e l’aria è più fredda degli altri giorni, facciamo altre foto a cascate lungo il percorso prendendo freddo, ci stavamo abituando bene, facciamo rifornimenti di cibo e ci fermiamo in campeggio a Blonduos, Il gradino non si apre è incrostato di fango e Francesca è sul punto di accendere un fiammifero per vedere dove tira la fiamma e sigillare tutti gli spifferi con lo scotch, le faccio notare che la fiamma libera in camper non è una cosa saggia…
La conta dei dadi e bulloni dispersi è salita a tre compreso quello comprato a Reykjavik gli angolari del paraurti vogliono mantenere l’elasticità quei bulloni in fondo non servono, ce ne sono altri cinque per angolare.

Domenica 4 Agosto – nuvoloso/variabile
Mi viene in mente, che il problema del webasto, dipenda dallo scarico a tetto troppo esposto al vento che soffiava nella direzione di uscita dei fumi lo ripiego dietro la cassa e lo riaccendo, sembra tutto Ok.
Uscendo dal campeggio e dovendo scaricare mi accorgo che ho perso il tubo per lo scarico delle grigie, probabilmente percorrendo la F66, poi è ora di fare carico dell’acqua e si spezza il tubo di carico che finirà in cassonetto, uso quello del campeggio…
Altro giretto all’Haglaup in cerca di cibo commestibile, la catena meglio fornita d’islanda e mi accorgo che il filo della corrente si è allentato strusciando a terra e che la finestra del bagno era aperta, stiamo perdendo il controllo.
Visita alla cascata di Godafoss (con arcobaleno) e trasferimento al lago Myvatan e pista verso dettifoss (F862). Troviamo una piazzola per dormire con fatica visto che nella zona è divieto di campeggio

Lunedì 5 Agosto – nuvoloso/tempesta di vento/pioviggine
La scelta della piazzola su cui pernottare sul cucuzzolo della collina e in mezzo al vento non si è rilevata delle migliori, durante la notte la tempesta di vento senza pioggia si è fatta sentire.
Dopo una notte praticamente insonne a causa di cigolii e sballottamenti l’equipaggio preso da disperazione, si alza alle 6 e si butta qualcosa addosso per spostarsi.
Finiamo al parcheggio di Dettifoss allo scopo di sonnecchiare qualche altra ora, e decidiamo che che vista l’ora, il cartello di “no overnight stay” in fondo non ci riguarda.
Qualche ora più tardi decidiamo anche che in fondo sotto la pioggia e il vento non ne vale la pena di guardare la cascata, quindi ci riproveremo il giorno dopo. Ci avviamo invece, proseguiamo verso nord lungo la pista tra le nuvole, e arriviamo al canyon di Asbyrgi, dove combattiamo l’ultimo sprazzo di pigrizia e facciamo la passeggiata fino alla fonte che crea un suggestivo laghetto. 10 minuti andare e tornare, sia chiaro non è che il tempo da lupi se ne sia andato, ma almeno eravamo riparati dal vento. La stima della guida era 10 minuti solo andare, ma evidentemente non sono come le nostre a passo CAI.


Mangiamo e ci fermiamo a vedere la cascata di Hafragilfoss da una collina di terra particolarmente rossa.

Per disperazione, visti i divieti, pernottiamo in una specie di campeggio fuori da una abitazione.

Martedì 6 Agosto – nuvoloso/ventilato poi sole
Alla conta dei danni aggiungiamo 5 rivetti saltati del piano del portapacchi con conseguente scivolamento in avanti dello stesso, lo risistemo alla meglio, torniamo a Dettifoss,

il tempo è migliorato. Ripartiamo in direzione Usavik dove pernottiamo nel camping cittadino completamente rinnovato da quando 11 anni fa ci eravamo stati. Allora c’era ancora il “mitico” secondo la loney planet, Gunnar come gestore e c’era solo un unico capanno con docce, cucina e lavatoio con i panni stesi assieme in un unico stanzone. Era uno dei primi campeggi, a nord, un minimo attrezzati e il capanno era pieno di firme incise di chi c’era stato in passato, i tempi cambiano, meno romantico, ma più funzionale.

Mercoledì 7 Agosto – sole/ventilato
La mattina torniamo indietro e passiamo in officina che con 30 euro mi fissa il portapacchi con due bulloni al posto dei rivetti, nel rimontaggio un dado finisce nella presa d’aria “in posizione protetta”, non è raggiungibile ed essendo in acciaio non si fa agganciare dal cacciavite con calamita… me ne faccio dare un altro dal meccanico e completo il fissaggio. Nel pomeriggio facciamo il giro del Myvatan e pernottiamo in campeggio. Qualche bestemmia con il lucchetto che tiene i cunei che non si vuole aprire ma con l’aiuto del WD40 la vinco io!

Giovedì 8 Agosto – variabile/ventilato poi nuvoloso/tempesta di vento con scrosci di pioggia


Ci dirigiamo in direzione Askja dove abbiamo appuntamento con Guido (Inami) con il Mog e un suo amico con il man cat 6×6, quando arriviamo al rifugio delle grotte di ghiaccio (crollate ormai 3 anni fa, le guide non sono aggiornate) noto il serbatoio supplementare del gasolio inclinato si sono rotte le staffe di supporto, una serie di bestemmie, sottovoce, sono una persona educata, non c’è modo di metterlo in sicurezza con delle cinghie e nell’attesa del da farsi comincio a trasferire un po’ di gasolio nelle taniche sul tetto, non avendo una pompa di travaso specifica uso quella che avevo per trasferire acqua dalle taniche che uso in campeggio per non dover muovere il mezzo, la destinazione d’uso è definitivamente cambiata. Verso sera arriva Inami e il suo amico che mi aiuterà a smontarlo giusto prima che ricominci un altra tempesta di vento un po’ meno violenta della precedente ma a raffiche alternate che ti illudevano che fosse finita.

Venerdì 9 Agosto – nuvoloso/pioggia/ventilato alla sera sole
La mattina il vento si è un po’ calmato ma piove chiediamo al ranger del rifugio se possiamo, ormai rassegnati, abbandonare il serbatoio in loco visto che non ho modo di caricarmelo sul tetto, mi propone di farmelo trasportare con i rifornimenti all’imbarco ma poi il problema di trasporto si ripropone, alla fine si decide di portarlo da un corriere per la spedizione, con calma al prezzo più basso possibile, attenderò una mail con i costi e i dati per fare il bonifico.
Visto che sto cadendo a pezzi saluto gli amici e rinuncio all’Askja, anche questa volta, (11 anni fa era per neve) e mi faccio 102Km, la via più breve, di tole ondulee per arrivare alla N1, ci fermiamo in un area di sosta per la notte poco prima di Egilsstaòir.

Sabato 10 agosto – variabile/soleggiato
Riprendiamo la N1 verso sud e verso sera siamo al campeggio di Vik. Un altra bella giornata di sole

Domenica 11 Agosto – sole/ventilato
Visitiamo le cascate di Skogafoss e Seljfoss riuscendo a fare molti scatti visto che c’è il sole con l’arcobaleno,

poi ci dirigiamo alla valle di Posmork rispetto alle settimane precedenti in cui c’erano notizie di molta acqua i primi guadi sono semplici, c’è un traffico incredibile di bus e suv a noleggio, non arriviamo fino al rifugio la pista è piena di roccoli e la fiducia sulla resistenza del mezzo non è molto alta…

torniamo indietro e pernottiamo alla spiaggia dei faraglioni.

Lunedì 12 Agosto – sole/ventilato
Torniamo lentamente, con alcune divagazioni, in direzione dell’imbarco e ci fermiamo a dormire in un campo di muschio.

Martedì 13 Agosto – sole/vento forte
si continua lungo la N1 e alla sera ci fermiamo nella periferia di Djùpivogur visto che il campeggio è in una posizione, diciamo ventilata…


Il Dual Top segnala mancata accensione, insisto e va in blocco, resetto e ci riprovo niente da fare… siamo senza riscaldamento ne acqua calda resterà così fino a casa.

Mercoledì 14 Agosto variabile/soleggiato/pioviggine durante la notte
Arriviamo a Seydhisfordhur e ci accampiamo poco fuori lungo il fiordo, visto, che al di fuori del campeggio già molto affollato è vietato campeggiare.

Giovedì -Venerdì 15/16 Agosto – variabile/nuvoloso
Ci imbarchiamo all’orario previsto, la navigazione è un po’ più movimentata dell’andata ma tranquilla.

Sabato 17 Agosto – sole/ventilato
Sbarchiamo intorno alle 13, stavolta con moglie e figlia a bordo, e ci avviamo all’area di sosta dell’andata dove facciamo camper service, intorno alle 14 siamo in corsa verso casa e per la notte ci si ferma in area servizio in Germania.

Domenica 18 Agosto – variabile/qualche pioviggine
Lunga galoppata di circa 800Km, e in una delle ultime soste carburante, ispezionando il mezzo mi accorgo che l’ammortizzatore anteriore Sx ha una angolazione strana guardo meglio e lo vedo a penzoloni… ho perso anche il bullone alla base. Tour presso i camionisti in sosta fino a che non ne trovo uno, lo rimonto e ripartiamo, ci fermeremo poco dopo Monaco per la notte, sempre in un area di servizio.

Lunedì 18 Agosto – sole e la nostra afa umida…
Arriviamo a Mestre poco dopo le 14 il viaggio è finito, ora non resta che leccarsi le ferite, nonostante tutto, la fatica, i disagi e sfighe varie saranno presto cancellati. l’Islanda ci resterà nella mente con i suoi paesaggi spettacolari.

Km percorsi 3682 di trasferimento e 4738 in Islanda Consumi tra i 5,8 in off road e gli 7,8 Kml su strada